La mobilità elettrica diventa una rivoluzione indispensabile

Sembrerà un’esagerazione, l’elettrificazione della mobilità sta diventando un elemento cardine per la transizione energetica, cerchiamo di capirne i motivi, le implicazioni e le cose da sapere che sono spiegate in dettaglio nella nuovissima pubblicazione di VP Solar dal titolo “Guida e-mobility”

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2

L’Unione Europea con l’emanazione del Green Deal (COM 2019/640) ha posto degli obiettivi assolutamente sfidanti per tutti gli Stati membri: annullare le emissioni di CO2 entro il 2050 e, come traguardo intermedio, ridurre del -55% le emissioni rispetto all’anno 1990, preso come riferimento (anziché del -45% come precedentemente fissato).

Per meglio individuare le risorse e le modalità attuative per il raggiungimento del target, l’UE emanerà nuovi provvedimenti denominati “Fit for 55” ma già sono note le linee di azione:

  • riduzione dei consumi energetici negli edifici;
  • riduzione delle emissioni nei trasporti privati;
  • produzione della gran parte dell’energia con fonti rinnovabili.

Il settore dei trasporti, assieme alle industrie energetiche, è responsabile della quota maggiore di emissioni di CO2, rispettivamente del 25% e del 22% e da qui risulta l’importanza del passaggio alla mobilità “elettrificata” a ad un massivo impiego delle fonti energetiche rinnovabili.

Le fonti energetiche rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, basi della transizione energetica, sono per loro natura non programmabili e necessitano di essere abbinate a sistemi di accumulo e di “controllo” del carico elettrico. Quale migliore sistema di accumulo e controllo del carico delle auto elettriche?

La situazione sull’inquinamento delle città italiane non è delle più rosee, tanto che sono aperte delle procedure di infrazioni da parte della Commissione europea: ben 31 aree in 11 regioni hanno superato i limiti giornalieri di PM10 negli anni scorsi ed anche i dati sulla mortalità confermano purtroppo questa situazione.

L’Italia ha infatti il numero di autovetture ogni mille abitanti più alto tra i principali Paesi europei (663 auto contro le 574 di Germania e 482 della Francia) ed un parco auto vetusto ed inquinante.

La mobilità elettrica diventa indispensabile

La mobilità elettrica diventa quindi indispensabile non solo per la riduzione delle emissioni inquinanti nelle città, ma anche per la gestione intelligente dell’energia rinnovabile: le batterie delle auto fungeranno da accumulo e potranno sia caricarsi che scaricarsi (il cosiddetto V2G – Vehicle to Grid); non saranno quindi solo un carico per la rete, e quindi un problema da gestire, ma un’opportunità.

La diffusione delle auto elettriche e delle stazioni di ricarica

Nella Guida e-mobility viene analizzata la situazione del mercato a livello mondiale, europeo ed italiano, per le auto elettriche (BEV) e ibride plug-in (PHEV).

I dati sono sicuramente incoraggianti, anche se ancora limitati in valore assoluto: nel mondo, la vendita di auto elettrificate nel 2021 toccherà un tasso di crescita del +40% rispetto all’anno precedente (con circa 4 milioni di unità).

In Italia le BEV hanno registrato un incremento del +204% nel confronto 2020/2019 e quest’anno, per i mesi fino ad agosto, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del +188% e del + 400% per le PHEV.

Infrastruttura di ricarica auto elettrica

L’infrastruttura di ricarica, che interessa maggiormente il settore dell’installatore elettrico, è sicuramente legata nello sviluppo alla diffusione delle auto elettrificate: il trend di crescita a livello globale è paragonabile a quello delle auto; in Italia i punti di ricarica (intesi come numero di connettori) accessibili al pubblico sono circa 20.000, la maggior parte in corrente alternata (AC) fino a 22 kW (96%) e solo il 4% per la ricarica in DC.

I punti di ricarica in AC sono prevalentemente dotati di presa di Tipo 2, lo standard, pur rimanendo ancora la versione Tipo 3A derivante da standard precedenti; per quanto riguarda le stazioni di ricarica in corrente continua (DC), coesistono gli standard CSS, CHAdeMO e Tesla che si dividono equamente il numero di spine di ricarica.

Leggi l’articolo di OTTOBRE
GIE – Il giornale dell’installatore elettrico

Modo 3 di ricarica

Le stazioni di ricarica in corrente alternata (AC) più diffuse configurano il cosiddetto Modo 3 di ricarica: consiste in una wallbox o colonnina dotata di una presa Tipo 2, che comunica con il veicolo tramite il protocollo PWM e contemporaneamente assolve alle funzioni di protezione, abilitazione alla ricarica e sicurezza (inclusi gli interblocchi meccanici della spina).

Guida e-mobility 2021

Inclusa MAPPA soluzioni di ricarica: tabella comparativa EV-Charger e colonnine

  • i trend di mercato per le auto e stazioni di ricarica
  • gli aspetti tecnici e impiantistici per l’installazione
  • i fattori da considerare negli ambiti applicativi (domestico, pubblico, …)
  • gli aspetti economici della mobilità elettrica
  • gli incentivi per l’installazione dei sistemi di ricarica
  • il glossario e la risposta alle domande più comuni sulla mobilità