Auto elettrica: gli standard di ricarica

Una normativa chiara e definita

La standardizzazione per i punti di ricarica pubblici o ad uso pubblico, che è stata recepita nei vari Paesi tra cui l’Italia, è sicuramente un passaggio fondamentale per la diffusione delle auto elettriche e per l’interoperabilità dei sistemi: l’utente elettrico potrà trovare la presa di ricarica sempre adatta alle sue necessità!

  • I punti di ricarica di potenza Standard in corrente alternata (AC), cioè per potenze minori di 22 kW, devono essere dotati di prese di Tipo 2 – Mennekes (come descritti dalla norma EN62196-2).
    La geometria della spina e del connettore di Tipo 2 è il medesimo per potenze che vanno da 3,7 a 44 kW in CA, sia monofase che trifase; la configurazione del connettore oltre al trasferimento di potenza consente la comunicazione dati attraverso i contatti “controlpilot” e “proximity”.
  • Per i punti di ricarica definiti di “potenza Elevata”, ovvero maggiore di 22 kW, è prevista la modalità in corrente alternata, sempre con connettore di Tipo 2, e quella in corrente continua (DC) con un connettore combinato detto “Combo 2” come descritto dalla norma EN62196-3 oppure CHAdeMO.

Tempi di ricarica dipendono da due fattori

Il tempo di ricarica di un’auto elettrica dipende dalla potenza disponibile nella stazione di ricarica e dal “livello” o stato di carica della batteria. Ad esempio un’auto con una batteria di capacità 30 kWh scarica al 70%, con una potenza di ricarica di 11 kW impiegherà 2 ore per caricarsi completamente.

Postazioni gratuite e a pagamento

Oggi molte postazioni per la ricarica dei veicoli elettrici sono gratuite. Esistono comunque già nel mercato delle soluzioni per la gestione del pagamento a fronte dell’erogazione del servizio: l’utente può pagare direttamente in accettatori di banconote o bancomat oppure, registrare la propria carta di credito e pagare con un’App.