Gli inverter al passo con i tempi

Oggi ad un inverter per l’impianto fotovoltaico non è più demandata la sola conversione dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici ma anche altre funzioni importanti; tutto questo dando per assodata la qualità e la tecnologia (in primis per quanto riguarda l’efficienza) che non sono sempre scontate.

Inoltre nel mercato sono disponibili degli inverter con caratteristiche particolari per ottimizzare l’efficienza ed i costi in grandi impianti.

La gestione dell’accumulo

Gli inverter devono gestire l’accumulo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per poterla sfruttare anche nei momenti di basso o nullo irraggiamento; per questo si sono diffuse due tipologie di inverter:

  • ibridi dove il medesimo dispositivo gestisce sia la produzione fotovoltaica che la batteria;
  • retrofit che si occupa della gestione del solo accumulo elettrico.

Maggiori informazioni si possono ottenere scaricando gratuitamente la Guida Storage e la Mappa Storage di VP Solar.

La comunicazione tra dispositivi

L’inverter fotovoltaico diviene il cuore energetico dell’edificio, ha infatti la possibilità di comunicare con altri dispositivi per gestire in modo ottimizzato l’energia: si può connettere a sistemi di domotica per il controllo dei carichi, alle pompe di calore ed in alcuni casi anche dialogare direttamente con gli elettrodomestici.

La continua connessione tra i dispositivi e ad internet crea un ecosistema monitorabile, in continuo aggiornamento e controllabile da remoto o con messaggi, anche vocali, da parte dell’utente.

Gli inverter in alta tensione – 1.500V

Oggi anche nei grandi impianti fotovoltaici vengono impiegati “inverter di stringa”, disponibili anche in taglie oltre i 200 kW e con numerosi canali MPPT in ingresso.

Questo per i vantaggi economici complessivi che tengono conto di diversi fattori, come l’efficienza, la continuità di servizio, i costi di installazione e manutenzione.

Nell’ottica di una riduzione dei costi è auspicabile l’impiego di stringhe di moduli fotovoltaici “più lunghe”; per questo gli inverter devono avere una tensione di ingresso molto elevata, anche di 1.500V.

Questo fattore determina la possibilità di poter “sovradimensionare” il campo fotovoltaico rispetto alla potenza nominale dell’inverter, garantendo così un’efficienza maggiore ed una certa costanza della potenza in uscita dall’impianto.

Per maggiori informazioni, per configurazione di impianto e per la scelta dell’inverter più adatto alle esigenze dei clienti contattaci a: [email protected].