Il nuovo paradigma del fotovoltaico: il condominio come business case di Comunità Energetica

Per capire come funzionano le comunità energetiche rinnovabili (CER), prospettando i ritorni economici e i benefici comunitari ed individuali, consideriamo un business case tipico.

Il caso: condominio, composto da 10 unità abitative

Presentiamo il caso di un condominio, composto da 10 unità abitative con un impianto fotovoltaico di potenza 20kW con accumulo da 20kWh. L’impianto è installato presso il POD delle utenze comuni, in una provincia del nord Italia, con una produzione annua attesa di 23.000 kWh/anno.

Schema di riferimento per la comunità energetica

Per il caso del condominio, un unico edificio con più utenze al proprio interno, lo schema di riferimento per la comunità energetica è quello di “Autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.

Per poter stimare il ritorno economico per questa comunità energetica, oltre alla potenza e alla capacità produttiva dell’impianto fotovoltaico con accumulo, consideriamo le seguenti ipotesi:

  • Consumo associato al POD condominiale: 4.000 kWh/anno
  • Consumo medio per appartamento: 3.000 kWh/anno
  • Autoconsumo fisico dell’utenza comune: 1.500 kWh/anno, anche grazie al sistema di storage.
  • Autoconsumo collettivo, grazie all’ottimizzazione apportata dalla piattaforma RegalgridÒ: stimato in almeno 15.000 kWh/anno
  • Energia immessa in rete e non autoconsumata dalla comunità o dall’utenza comune: 6.500 kWh/anno

Retribuzione degli oneri e incentivo sull’energia autoconsumata

L’energia autoconsumata collettivamente, ovvero quella immessa in rete dal POD condominiale e contestualmente autoconsumata dalle singole utenze, genererà una serie di ricavi, basati sugli incentivi recentemente introdotti, espressi dai seguenti contributi:

  • Restituzione degli oneri di trasmissione e dispacciamento non goduti: l’energia autoconsumata non è immessa nella rete pubblica, per cui devono essere restituiti i costi che gli utenti della CER, che continuano a prelevare energia da rete, si trovano comunque addebitati in bolletta.
    Tale restituzione vale circa 0,01€/kWh (nel nostro caso su 15.000 kWh).
  • Incentivo sull’energia autoconsumata, pari a 0,10€/kWh per l’energia autoconsumata all’interno della comunità (15.000 kWh).

Inoltre, su tutta l’energia che non viene consumata nel POD condominiale ma è immessa in rete, è riconosciuto il Ritiro Dedicato (RID), che vale circa 0,05€/kWh (nel nostro caso da applicare sia ai 15.000 kWh dell’autoconsumo collettivo, che ai 6.500 kWh dell’energia immessa in rete e non autoconsumata né dalla comunità né dal singolo utente, per un totale di 21.000 kWh).

A questi benefici o ricavi, per completezza andrebbe considerato anche il valore dell’energia autoconsumata dal POD condominiale (nel nostro caso 1.500 kWh/anno), che rappresenta comunque un significativo risparmio sulla bolletta del condominio.

Schematizzazione partite economiche anche con super detrazione 100%

Schematizziamo le partite economiche nella tabella seguente, considerando anche la variante della possibile adesione del condominio alla super detrazione del 110% essendo compatibile ai sensi del DL Rilancio, con le modifiche apportate dalla conversione in legge.

Per approfondire: Gli incentivi per le Comunità Energetiche: come risparmiare sulla bolletta

Ottimizzazione del sistema

L’ottimizzazione del sistema, in particolare la gestione del sistema di accumulo, sono essenziali per massimizzare il beneficio economico degli incentivi: questo si ottiene grazie alla Piattaforma Regalgrid, che monitora i consumi di ciascuna utenza condominiale, la produzione dell’impianto fotovoltaico e gestisce la batteria.