Superbonus: verso la proroga al 2023

La proroga al 31 dicembre 2023 del Superbonus 110% con la cessione del credito è allo studio delle commissioni parlamentari, nel quadro delle misure del Recovery Plan.

A supporto di questa prospettiva, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio ha pubblicato l’analisi condotta da Open Economics e Luiss Business School sul Superbonus 110% che evidenzia l’impatto economico dell’incentivo sull’intera economia italiana negli anni 2020, 2021 e futuri.

Investimenti complessivi stimati 16,64 miliardi

Emerge che gli investimenti per l’adeguamento antisismico e la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano col Superbonus 110% (secondo le norme pubblicate negli articoli 119 e 121 del decreto Rilancio 2020) sono stimati in 8,75 miliardi di spese dirette  e, comprendendo anche il volume di affari indiretto, complessivamente in 16,64 miliardi nel periodo di attuazione del provvedimento a cui aggiungere ulteriori 13,71 miliardi nei successivi 8 anni.

Il costo per lo Stato della misura è quasi nullo

Secondo lo studio il costo per lo Stato della misura è quasi nullo (circa 800 milioni di euro) considerando i molti benefici generati come il gettito generato, l’emersione di segmenti di economia sommersa, i risparmi generati nel decennio.

L’effetto leva è straordinario, con una generazione di almeno 30 miliardi di Pil, con un impulso alla transizione energetica, con la creazione di numerosi posti di lavoro e di nuove occupazioni green.

Dallo studio emergono 2 dati molto significativi:

  • gli investimenti diretti sul patrimonio edilizio generano un valore aggiunto doppio per il Pil;
  • l’altro effetto è l’emersione di una quota significativa di economia sommersa, con benefici anche di lunga durata.

Possibile prolungamento del Superbonus

Nell’analisi “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” pubblicata dalla Camera dei deputati in collaborazione con Cresme il 26 Novembre 2020 vengono indicati gli effetti di un possibile prolungamento del Superbonus.

In particolare l’impatto potenziale sul mercato del “Superbonus 110%” viene stimato in 2.421 milioni di euro nel 2021, e, nell’ipotesi di un prolungamento dei benefici a tutto il 2022, di 8.069 milioni di euro, dei quali 1.614 nel 2021 e 6.455 nel 2022.

Ipotesi spesa aggiuntiva annuale di 6 miliardi per il Superbonus

Nel documento si cita anche l’Ance che ipotizza che, a fronte di una spesa aggiuntiva annuale di 6 miliardi per il Superbonus, verrebbe generato un effetto complessivo sull’economia di 21 miliardi, pari a circa l’1% di Pil aggiuntivo ed un incremento di 100.000 posti di lavoro.

Vogliamo ricordare che la riqualificazione  energetica ed anti-sismica degli edifici italiani consolida benefici economici e sociali che non si limitano al primo decennio, ma il contenimento dei costi energetici di riscaldamento e raffrescamento diventa un risultato definitivamente acquisito per il resto della vita degli immobili, con risparmio di uso di fonti fossili, usualmente importate, limitandone le emissioni nocive.

Il valore immobiliare dopo gli interventi viene apprezzato, grazie al miglioramento delle classi di efficienza energetica e dell’anti-sismica e alla sanatoria effettuata per eventuali abusi, azione propedeutica per avere accesso al Superbonus.