L’Italia aderisce al pacchetto Europeo sull’economia circolare

L’Italia, grazie all’accordo raggiunto in Consiglio dei Ministri in data 7 agosto 2020, si impegna a recepire il “pacchetto Europeo sull’Economia circolare”.

Un pacchetto di 4 provvedimenti volti a migliorare la gestione delle discariche e dei rifiuti speciali, come apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli fuori uso e gli imballaggi.

Economia circolare: cosa sappiamo?

I provvedimenti presi sono stati pensati per favorire l’Economia circolare ovvero un modello di produzione e consumo senza rifiuti, cercando, quindi, di favorire il recupero dei materiali di scarto dando loro una seconda vita.

Il concetto della Circular Economy era stato già introdotto negli anni ’70 ma solo di recente ha avuto grande attenzione, grazie anche alla velista e ora attivista per l’ambiente Ellen MacArthur, che, con la sua fondazione, collabora con diverse aziende e istituzione per aumentare la sensibilizzazione su questo tema.

Pacchetto Europeo sull’economia circolare: quali obiettivi?

Con le norme percepite, in conformità a una direttiva UE precedente (UE 2018/849), l’Italia si pone l’obiettivo di riciclare almeno 65% di rifiuti urbani e il 70% dei rifiuti da imballaggi entro il 2030.

Prima direttiva

In particolare la prima direttiva è finalizzata a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti da veicoli fuori uso, garantire il reimpiego e altre forme di recupero delle componenti, assicurare una più efficiente operatività da un punto di vista ambientale di tutti i soggetti economici coinvolti nel ciclo di utilizzo e di trattamento dei veicoli stessi.

Seconda direttiva

La seconda direttiva tratta la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e il fine vita delle batterie

Terza direttiva

La terza direttiva regola il funzionamento delle discariche e riforma i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.

Quarta direttiva

Nella quarta direttiva invece si determinano i criteri per il fine vita degli imballaggi.

Tali norme ridefiniscono le responsabilità del produttore (EPR) e introducono nuove regole e norme per la bonifica di siti inquinanti e relative sanzioni.

Economia circolare e Fonti Rinnovabili

Con lo scopo di produrre energia pulita da fonti poco inquinanti, immagazzinandola per usi successivi, quello delle rinnovabili è uno dei settori più importanti nell’ottica di un’economia circolare.

Sulla base della prima direttiva europea, per limitare la produzione di rifiuti, (UE 2018/849) è stata fondata EBA (European Battery Alliance): un’all’alleanza di vari soggetti, tra produttori, ricercatori e istituzioni, per dare vita a una produzione di accumulatori a costi sostenibili con un’attenzione all’ambiente.

Cobat per il recupero di materiali speciali

Tra i soggetti partecipati ricordiamo Cobat, consorzio a cui VP Solar partecipa, che da oltre 30 anni lavora nell’ambito del recupero di materiali speciali e in particolare di batterie, il Politecnico di Milano e l’Istituto Italiano di Tecnologia impegnati nell’ambito della produzione di celle e macchinari, con i due centri di ricerca incaricati di fornire il proprio contributo anche per quanto riguarda “Pacchi batterie e sistemi”.

Questa alleanza favorisce, inoltre, la collaborazione tra Stati in ambito di ricerca scientifica e occupazione, come ha anche sottolineato il presidente Sefčovič, facendo il punto della situazione.

Ha riportato, infatti, che il piano, sostenuto anche dalla BCE, dovrebbe portare alla creazione di quasi un milione di posti di lavoro portando un valore aggiunto di oltre 200 miliardi al settore delle batterie per l’accumulo energetico.

Sono previsti anche importanti investimenti per progetti per la produzione sostenibile di litio e per il riutilizzo delle componenti.