Come il Gruppo Ariston Thermo affronta la sfida energetica

Attualmente i consumi energetici mondiali stanno contribuendo ad aumentare significativamente le emissioni di CO2. Questo comporta ad un significativo aumento delle temperature medie globali.

Un esempio sono i dati che sono stati misurati durante l’anno 2018, risultato il quarto anno più caldo mai registrato, con delle temperature medie globali di oltre 1°C superiori rispetto alla media registrata a fine Ottocento.

Secondo l’IPCC, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, un aumento delle temperature di 2°C comporterebbe esposizione a situazione di grave siccità per oltre 410 milioni di persone, e oltre 49 milioni saranno invece colpite da un innalzamento del livello dei mari di 56 cm.

Green Deal Obiettivi Europei 2050

Un nuovo patto per il clima è stato stipulato anche dall’UE, con un serie di iniziative conosciute come “Green Deal”: strategia presentata dalla Commissione Europea con l’obiettivo, per tutti gli stati membri, di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, dimezzando le emissioni inquinanti (rispetto al 1990) entro il 2030.

Ariston Thermo, marchio che fin dal 1930 ha posto l’efficienza energetica al centro della propria strategia di crescita sostenibile, ha accettato la sfida energetica sui cambiamenti climatici, ponendosi l’obiettivo di garantire a tutti, in ogni angolo del mondo, soluzioni di grande qualità per il riscaldamento di acqua e ambienti, rispettando il pianeta.

Ariston Thermo coglie la sfida per il settore termico

Le attività antropiche hanno causato, nel 2017, il raggiungimento di 1°C di aumento della temperatura media globale rispetto ai valori pre-industriali. Secondo l’IPCC, la prossima decade sarà decisiva per contenere ad 1,5°C l’aumento della temperatura. I cambiamenti dovranno essere drastici quanto necessari, alcuni di questi riguardano il settore termico e dell’efficienza energetica.

Comfort termico incide per circa il 24% sui consumi complessivi finali

Nel primo caso, il comfort termico incide per circa il 24% sul livello complessivo dei consumi energetici finali. Di questo circa il 75 % riguarda il settore residenziale, soprattutto per il riscaldamento degli ambienti.

L’efficienza dei prodotti per gli utenti finali è causa di circa il 37% delle emissioni totali di CO2, ecco perché un sostanziale miglioramento di questi prodotti in termini di efficienza, può contribuire in modo significativo alla diminuzione delle emissioni annue di anidride carbonica.

Alcuni dei primi passi di Ariston, verso il 2022, saranno quelli di superare l’80% dei ricavi da prodotti rinnovabili e ad alta efficienza e superare i 3 mln di tonnellate di CO2 equivalenti evitate, grazie a delle tecnologie più evolute.

Chaffoteaux sempre al passo coi tempi

Anche Chaffoteaux, marchio che fa parte di Ariston Thermo Group, ha colto la sfida energetica. Con oltre 100 anni di esperienza e oltre 200 brevetti nel campo del riscaldamento e la produzione di ACS, quest’azienda offre da sempre dei prodotti di altissima qualità, innovativi e sostenibili.