Dopo la fine del meccanismo dello Scambio sul Posto (SSP), coloro che immettono energia in rete derivante dal loro impianto fotovoltaico devono orientarsi verso nuove modalità di valorizzazione dell’energia.
Una delle principali alternative è il Ritiro Dedicato, un sistema gestito dal GSE che consente di vendere l’energia immessa in rete a condizioni definite. In questo articolo vediamo come funziona, quali sono le opzioni di prezzo e quando conviene.
Come funziona il Ritiro Dedicato?
A differenza del SSP, il RID non prevede compensazione tra energia prodotta e consumata: tutta l’energia non autoconsumata viene venduta direttamente al GSE, che riconosce un corrispettivo economico. I pagamenti avvengono con cadenza mensile e sono calcolati in base a due modalità: prezzo minimo garantito e prezzo zonale orario.
Prezzo minimo garantito (Pmg)
È un valore fisso, stabilito dal Gse indipendentemente dall’andamento del mercato. Per l’anno in corso è fissato a 4,64 centesimi di euro per kWh. È la soluzione ideale per chi cerca stabilità e preferisce evitare il rischio legato alla volatilità dei prezzi dell’energia.
Prezzo zonale orario (Pzo)
Si tratta di una misura che varia in base alla zona geografica e all’ora del giorno.
Se la vendita dell’energia immessa in rete avviene nelle ore in cui il prezzo è più alto, si otterrà un ricompenso più elevato. È più vantaggioso per impianti che producono energia durante le ore in cui la domanda (e quindi il prezzo) è più alta. Questa opzione consente di massimizzare i ricavi, ma comporta un maggior livello di incertezza.
Perché scegliere il Ritiro Dedicato?
Il Ritiro Dedicato è adatto a chi:
- non ha potuto accedere allo Scambio sul Posto
- dispone di un impianto che produce più energia di quanta ne consuma
- vuole vendere in modo semplice l’energia in eccesso senza stipulare contratti con altri operatori.
Le nuove sfide dell’autoconsumo
Con la fine dello Scambio sul posto, l’intento dei produttori di energia da fonti rinnovabili è quello di favorire l’autoconsumo, ovvero adoperare l’energia autoprodotta nel momento stesso in cui viene generata. Per perseguire tale scopo gli strumenti sono:
- Sistemi di accumulo per conservare l’energia prodotta durante il giorno e utilizzarla nelle ore serali
- Forme di autoconsumo collettivo, tra cui le Comunità energetiche rinnovabili, dove più soggetti condividono l’energia prodotta localmente, favorendo la sostenibilità e riducendo la dipendenza dalla rete nazionale.